Iniziare a praticare Yoga
Ieri in sala yoga riflettevo con gli allievi su questo: la difficoltà dell’iniziare un cammino sta nella volontà, nel coraggio, nell’ardire di compiere il primo passo e staccare il piede abbandonando, lasciando andare, la posizione di confort per andare incontro al qui ed ora.
E questo è l’inizio di un percorso che potrebbe essere difficile, tortuoso, forse in salita e oi in discesa, ma un andare che ci porta verso un movimento, una evoluzione. Invece della immobilità della condizione nota e comoda. E il programma di questo anno yoga è proprio “Il Cammino dello Yoga”.
Mese dopo mese, ci faremo compagnia analizzando l’importanza del peso da portare dietro, delle responsabilità da accogliere, delle attenzioni da rivolgere al nostro corpo, dell’Amore verso i compagni di pratica.
Ogni mese una posizione, un sankalpa, una nuova abitudine per migliorarci e migliorare (forse) il mondo in cui viviamo.
In realtà facciamo un primo passo già nell’iscriversi a Yoga, nel venire, nello stendere il tappetino e trovare la voglia di respirare e di osservare il nostro respiro. Yoga non è la somma acrobazia di corpi perfetti, questo è il messaggio che i Social ci danno e che inevitabilmente assorbiamo.
Yoga è stare nel Qui ed Ora, lasciar andare le emozioni rilassandole, ammorbidire le tensioni nella trasformazione e nel fluire da una posizione all’altra. Fino a scioglierci, dissolverci nella Calma. Del respiro.
Yoga è movimento ma anche immobilità, lasciar andare, osservare e accettare la situazione che stiamo vivendo. La collettività ci porta ad essere eccellenti modelli di efficienza, ma questo mette in secondo piano le nostre reali esigenze ed inevitabilmente alla frustrazione di chi non riesce pienamente a realizzare gli obiettivi imposti. Ma consentirci di essere deboli, limitati, vulnerabili è un grande segno di coraggio e di forza. Aprirci all’Amore , dare e ricevere, ci rafforza e rende Grandi, anche nella sofferenza, nella tristezza, nella paura.
Quindi non è solo un esercizio fisico, è dal corpo che si parte per lasciar andare molto altro e per andare davvero oltre.
1. Lasciar andare le rigidità fisiche: movimenti dolci, allungamenti che lasciano spazio al respiro, respiri che diventano sempre più calmi e lunghi. Aperture e fluide sequenze di tradizione e ascolto
2. Lasciar andare “i mal di pancia”, quei sintomi che ci sembrano fisici che che sono dovuti a quello che non abbiamo “digerito”. La possibilità di esplorare il respiro che unisce mente e corpo ci predispone alla pace e alla calma.
3. Lasciar andare il “devo fare”, spesso vogliamo fare cose che non sono “nostre” ma sono la “vita degli altri”. Responsabilità che abbiamo preso per nostre ereditandole insieme a una storia familiare che ci sta stretta, a una relazione che non ci lascia spazio. Sul tappetino abbiamo la possibilità di ascoltare se il cuore è soddisfatto del percorso che stiamo facendo o se è il caso di cambiare traccia e di seguire la nostra, piuttosto che quella di qualcun altro.
4. Lascar andare le paure: dell’ignoto, della strada che non conosciamo, delle condizioni che potremmo trovare, del forse, ma e se….é la paura che ti trattiene dal fare quel primo passo. E ci vuole molto più coraggio nell’andare che nel chiudersi in casa.
5. Lasciar andare l’espirazione, quella pesantezza che abbiamo dentro. Sperimentare il vuoto. Ci vuole il vuoto dentro per fare spazio all’Energia. Senza paura.
Respiro dopo respiro. Passo dopo passo.
Questo è il nostro impegno e il nostro intento, se ti piace, se ti incuriosisce e hai voglia di trascorrere del tempo con noi, scrivici qui, https://www.yogatrekking.it/contattami/ sarà un piacere!
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